Slovacchia: i doveri degli amministratori

Questo articolo riassume i doveri degli amministratori di società incorporate in Slovacchia e come tali doveri cambiano se la società diviene insolvente o rischia di esserlo.

I doveri degli amministratori quando la società è solvente

Ogni amministratore ha un obbligo fiduciario di agire con la diligenza di un prudente imprenditore. Gli amministratori devono esercitare i propri doveri nel rispetto delle normative vigenti, dello statuto societario, delle istruzioni fornite nel corso delle assemblee dei soci e degli obblighi derivanti dai propri accordi.

I doveri degli amministratori quando la società è insolvente o rischia di diventare insolvente

Una società viene dichiarata in bancarotta se è: a) insolvente o b) indebitata, secondo il cosiddetto “balance sheet test”, laddove abbia almeno un creditore ed i debiti societari siano superiori al proprio capitale.

Se la società è in bancarotta, gli amministratori sono ordinariamente obbligati a dichiarare la bancarotta entro 30 giorni dalla data in cui gli amministratori sono venuti a conoscenza dei debiti societari, oppure da quanto avrebbero dovuto averne notizia, nell’esercizio della dovuta diligenza professionale. Come risultato della pandemia di coronavirus, tale termine è stato esteso a 60 giorni, se l’indebitamento si è verificato in un periodo compreso tra il 12 marzo ed il 30 aprile 2020.

Il ministro della giustizia slovacco ha proposto una bozza riguardante la protezione temporanea delle società dall’insolvenza. Le misure previste non sono ancora divenute operative e si attendono maggiori chiarimenti e modifiche. In sintesi, le imprese che non erano insolventi alla data del 12 marzo 2020 possono richiedere una protezione temporanea dall’insolvenza al tribunale per l’insolvenza, fino al 1 ottobre 2020.

Per poter beneficiare delle misure di protezione temporanee, una società è obbligata a rispettare alcune obbligazioni, tra cui quella di pagare i creditori, ove ragionevolmente possibile.

Queste misure di protezione temporanea comprendono una protezione contro le petizioni dei creditori per insolvenza, la sospensione dell’obbligo di dichiarare la bancarotta, la sospensione dei procedimenti iniziati dopo il 12 marzo 2020 e la sospensione dei procedimenti pendenti per insolvenza proposti dai creditori.

Inoltre, gli amministratori non potranno distribuire i profitti e dovranno astenersi dalle disposizioni di capitale societario.

È importante che gli amministratori comprendano i propri doveri e che le loro azioni o le decisioni prese dal Consiglio d’Amministrazione quando la società si trova in una situazione di difficoltà finanziaria possono esporli a responsabilità personale e a sanzioni penali.

Responsabilità nei confronti dei creditori

Se un amministratore non presenta un’istanza entro i termini previsti, potrebbe essere obbligato a compensare i creditori per i danni sofferti a causa di insufficienza patrimoniale della società alla fine del processo di bancarotta, oppure per un diverso ammontare di danni provati.

Se l’istanza non viene presenta nei termini previsti, gli amministratori saranno tenuti a pagare una sanzione contrattuale di  12,500 nel patrimonio fallimentare.

Un amministratore è tenuto a cooperare con il curatore fallimentare. Se l’amministratore non rispetta tale dovere, potrà essere soggetto ad una penale per un ammontare fino a   165,000.

Se il tribunale decide che un amministratore abbia violato l’obbligo di presentare l’istanza di bancarotta ed è, conseguentemente, responsabile per i danni causati, l’amministratore in questione sarà interdetto e non potrà più essere un membro della società, il direttore di una filiale o un procuratore per un periodo di 3 anni, a partire dalla data effettiva della decisione.

La violazione dell’obbligo di presentare istanza fallimentare entro i termini previsti può risultare in un reato. Gli amministratori potranno essere penalmente responsabili in mancanza di adempimento dei propri doveri statutari.

Se una società si trova in una situazione di difficoltà finanziaria, gli amministratori potrebbero commettere un reato qualora effettuino dei pagamenti preferenziali nei confronti di alcuni creditori.

Consigli per mitigare la responsabilità

  • Mantenere una buona comunicazione con i fornitori e con i consumatori finali, comunicando le proprie azioni e gli steps adottati per mitigare l’impatto del virus sull’azienda.
  • Prevedere dei termini estesi per i pagamenti potrebbe essere considerato uno strumento legittimo per portare avanti l’attività aziendale ed evitare situazioni di mancanza di liquidità della società. Il Codice Commerciale slovacco consente alle parti di prevedere dei pagamenti per un termine superiore ai 60 giorni solo se espressamente accordati e se tali termini di pagamento non sono gravemente iniqui per il creditore. Le società che operano nel settore pubblico potranno estendere il termine solamente per un massimo di 60 giorni.
  • Considerare la possibilità per la società di pagare a rate.
  • Preparare delle previsioni di liquidità a breve e medio termine per determinare se la società manca di liquidità e, conseguentemente, è obbligata a presentare un’istanza di insolvenza e per poter determinare se la società è in grado di superare il momento di crisi.
  • Affidarsi alla consulenza di professionisti, qualora le problematiche relative al cash flow non siano risolvibili.
  • Mantenere traccia delle decisioni più importanti. Questo aiuterà gli amministratori qualora la società non possa superare il periodo di crisi e, conseguentemente, debbano giustificare le proprie decisioni.
  • Considerare la possibilità per la società di ricorrere a misure di sostegno statali, in quanto il mancato tentativo di accesso a tali misure potrebbe essere considerato una violazione del dovere di agire come un prudente imprenditore e tradursi in una responsabilità degli amministratori.
  • Gli amministratori devono considerare la possibilità di convocare un’assemblea generale per valutare le misure appropriate per far fronte alle problematiche societarie. Tuttavia, allo stato attuale, solamente le società pubbliche quotate possono votare in remoto ed è, perciò, richiesta una modifica al Codice Commerciale.
  • Gli amministratori devono evitare trattamenti preferenziali dei creditori.
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