Regno Unito: novità in materia di registrazione del Trust

La quinta direttiva antiriciclaggio dell’UE (5AMLD) è stata recepita nell’ordinamento inglese, con effetto dal 10 gennaio 2020, ad eccezione della parte relativa alle modifiche proposte per il servizio di registrazione dei Trust (TRS). L’introduzione di tali modifiche era stata posticipata per consentire una consultazione tecnica sul progetto ma ad oggi il governo non si è ancora espresso.

Il sistema di registrazione del Trust, introdotto per la prima volta nel 2017, richiede al trustee di indicare e aggiornare tutte le informazioni relative al trust, includendo anche quelle relative al disponente, al beneficiario del trust e al fondo fiduciario. Secondo le disposizioni vigenti, la registrazione è generalmente richiesta quando il trust è sottoposto ad imposizione nel Regno Unito.

Le modifiche proposte al TRS determineranno un incremento significativo le categorie di trust che dovranno essere registrati.

Infatti, dovranno essere registrati anche i trust che hanno una relazione commerciale con il Regno Unito o detengono beni immobili sul territorio inglese. Le novità potrebbero riguardare anche i cosiddetti “bare trust”, nonché quelli abitualmente utilizzati per le assicurazioni o per i minori. Nel caso di esenzioni, come nel caso dei trust a favore di beneficiari vulnerabili, si pone il rischio che i requisiti siano troppo severi.

Allo stato attuale, circa 200,000 sono i trusts che richiedono la registrazione. In applicazione della 5AMLD, potrebbero raggiungere i 2 milioni, comportando oneri significativi nei confronti dei trustees.

Le disposizioni vigenti prevedono che tutti i trust esistenti al 10 marzo 2020 dovranno registrarsi entro il 31 marzo 2021. Per i nuovi trust è, invece, previsto un periodo di 30 giorni per la registrazione, dalla data di costituzione.

Tra le novità previste anche nuove modalità di accesso alle informazioni. Ad oggi, possono accedere alle informazioni solo gli organi preposti. Le nuove proposte prevedono la possibilità di accedere alle informazioni anche per i soggetti che vantino un interesse legittimo sulla proprietà del trust. Le proposte del governo prevedono che l’accesso alle informazioni sarà garantito solamente allo scopo di contrastare il riciclaggio di denaro, con controlli severi nel merito.

Inoltre, nel caso in cui un trustee abbia un interesse in una società non europea o in un’altra entità, la nuova normativa non prevede l’obbligo, per il preponente, di dimostrare la sussistenza di un interesse legittimo per poter accendere alle informazioni. Perplessità sorgono, inoltre, in relazione alla consultazione tecnica e ad altri aspetti del progetto e si auspica una modifica del disegno di legge per considerare le problematiche sollevate.

A seguito della diffusione del Covid-19, era stata richiesta una proroga in merito all’attuazione delle nuove norme, vista la difficoltà di avviare il procedimento di registrazione. Cio’ nonostante, il 14 maggio 2020 la Commissione europea ha notificato al Regno Unito una lettera di costituzione in mora determinata dall’incapacità di recepire integralmente la direttiva comunitaria. Il Regno Unito, insieme agli altri Paesi destinatari, avrà quattro mesi per comunicare la sua decisione, in mancanza della quale potrà essere avviato un procedimento esecutivo.

Siamo, quindi, in attesa di vedere quali saranno gli sviluppi futuri.

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