Regno Unito: le nuove proposte del Governo in materia di immigrazione

Il 19 febbraio 2020 l’Home Office ha pubblicato i dettagli del nuovo Points-Based System (“PBS”), che sará introdotto a partire dal 1 gennaio 2021, in seguito al venir meno della libertá di circolazione per i cittadini europei.

Il Policy Statement del governo delinea i dettagli relativi alla fase iniziale di questo nuovo sistema, che si concentra su “disposizioni semplici, efficaci e flessibili per i lavoratori qualificati provenienti da tutto il mondo, che vorranno venire nel Regno Unito”.

In realtá, la vera e propria novitá é costituita dall’interruzione della libera circolazione per i cittadini europei; infatti, il Regno Unito ha adottato il sistema a punti giá nel 2008 e le proposte annunciate prevedono ben pochi cambiamenti al sistema giá in uso da ormai 12 anni, se non la sua estensione ed applicabilitá anche ai cittadini europei, a partire dal 1 gennaio 2021.

Infatti, i cittadini europei che arriveranno nel Regno Unito dopo l’inizio del prossimo anno, dovranno richiedere un permesso preventivo per lavorare nel Regno Unito. Il TIER 2 per i lavoratori qualificati rimarrá pressoché uguale al sistema introdotto nel 2008 per i cittadini non europei.

Per quanto riguarda, invece, i cittadini europei gia’ residenti nel Regno Unito prima della fine dell’anno in corso, questi potranno continuare a registrarsi con l’EU Settlement Scheme entro il 30 giugno 2021.

Il nuovo sistema riguarda il rilascio di visti lavorativi, in particolare:

  • Visti lavorativi per soggetti che non hanno ancora ricevuto un’offerta di lavoro;
  • Visti lavorativi disponibili per lavoratori qualificati con offerta di lavoro.

Si vociferava circa la possibilitá di una terza categoria di visti per lavoratori meno qualificati ma il governo ha confermato la necessitá di “spostare l’attenzione della nostra economia dall’affidamento al lavoro a basso costo proveniente dall’Europa sulla tecnologia e l’automazione”.

Le proteste di parte dei numerosi organismi rappresentativi settoriali (ad esempio, Unison, CBI, British Chambers of Commerce, Institute of Directors, Royal College of Nursing, Food and Drink Federation, UK Homecare Association, GMB, British Meat Processors Association, Freight Transport Federation) indicano le difficolta’ a cui la politica governativa sta andando incontro.

Per adesso, finché i datori di lavoro avranno “investito nella stabilitá del personale, produttivitá e piú ampi investimenti nel campo tecnologico e dell’automazione”, l’Home Office ha affermato che il pool esistente di cittadini europei che si sono registrati con l’EU Settlement Scheme e che potranno rimanere e lavorare nel Regno Unito dopo il 31 dicembre 2020 “permetterá ai datori di lavoro di avere una certa flessibilitá per soddisfare le richieste del mercato del lavoro”.

Per il settore agricolo l’Home Office sta ampliando le quote per i lavoratori stagionali a 10,000, ma non per il settore alimentare e dell’assistenza.

I lavoratori qualificati

Al momento, le previsioni piú significative riguardano i visti per lavoratori qualificati, in particolare:

  1. Riduzione del minimo salariale a £25,600;
  2. Sospensione del Labour Market Test, che richiedeva alle societá di pubblicizzare l’offerta di lavoro per almeno 28 giorni prima di poter assumere un cittadino non europeo;
  3. Riduzione della soglia minima di istruzione richiesta, dal livello 6 RQF (Regulated Qualification Framework), equivalente ad un titolo di laurea, al livello 3 RQF, equivalente ad un diploma o A-Levels.

Analizziamo nel dettaglio le proposte riguardanti i visti per lavoratori qualificati.

I lavoratori qualificati dovranno soddisfare i seguenti requisiti (previsti in via obbligatoria):

  • ricevere un’offerta di lavoro da un datore di lavoro nel Regno Unito in possesso di licenza di sponsor;
  • dimostrare di avere una conoscenza approfondita della lingua inglese: questo requisito sará soddisfatto se il soggetto ha ottenuto una laurea in lingua inglese oppure nel caso di superamento di un test di lingua inglese di livello B1 del CEFR;
  • possedere la competenza professionale necessaria e adeguata al tipo di lavoro per cui e’ richiesto il visto, competenza che verrá ridotta, come abbiamo precedentemente visto, dal livello 6 RQF (titolo di laurea) al livello 3 RQF (A-levels).

Altri requisiti sono invece “negoziabili”: tali requisiti attribuiranno punti ai soggetti in possesso di ulteriori qualifiche o competenze o in base al salario previsto per il lavoro per cui richiedono il visto.

Per quanto riguarda le soglie minime salariali richieste per ottenere un visto lavorativo, la soglia minima é fissata a £25,600, ma non sará piú il minimo assoluto: alcuni lavoratori che guadagnano tra £20,480 e £25,599 saranno comunque in grado di ottenere il visto, ma solamente se altamente qualificati o se lavorano in settori con carenza di personale.

L’Home Office pubblicherá maggiori dettagli, compresa una guida riguardante i settori occupazionali con carenza di personale e le qualifiche richieste. Ad ora, i lavoratori qualificati potranno trasferirsi nel Regno Unito insieme alle persone a loro carico.

La soglia minima salariale per coloro che entreranno nel mondo del lavoro per la prima volta sará piú bassa del 30% rispetto a quella prevista per lavoratori esperti in qualsiasi campo – come questa previsione potrá interagire con il minimo salariale assoluto di £20,480 rimane ancora da vedere.

La tabella seguente spiega il funzionamento del nuovo sistema di attribuzione dei punti:

Caratteristiche negoziabili punti
 

Offerta di lavoro da uno sponsor autorizzato

 

 

NO

 

20

 

Lavoro ad un livello corrispondente alle competenze personali

 

NO

 

20

 

Conoscenza della lingua inglese

 

 

NO

 

10

 

Salario compreso tra £20,480 (minimo) e £23,039

 

SI

 

0

 

 

Salario compreso tra £23,040 e £25,599

 

 

SI

 

10

 

Salario uguale o superiore a £25,600

 

 

SI

 

20

 

Lavoro in un settore con carenza di personale (la lista dei settori interessati deve essere confermata dal MAC – Migration Advisory Committee).

 

 

SI

 

20

 

Istruzione: PhD in materie attinenti al tipo di lavoro

 

 

SI

 

10

 

Istruzione: PhD in una materia STEM attinente al tipo di lavoro (PhD in una materia tra scienze, tecnologia, ingegneria o matematica)

 

SI

 

20

 

Un totale di 70 punti deve essere raggiunto per poter richiedere il visto: alcune caratteristiche sono negoziabili.

Questo nuovo schema entrerá in vigore a partire da gennaio 2021 e sará solamente il primo passo di attuazione del sistema a punti. L’Home Office continuerá a perfezionare il sistema in base all’esperienza acquisita e considererá la possibilitá di renderlo piú flessibile, prevendendo alcune caratteristiche che potranno “far guadagnare” punti nel caso di un salario troppo basso. Ad esempio, si potrebbe prevedere un raggio piú ampio di livelli di qualificazione professionale o altri fattori, come etá o esperienza formativa nel Regno Unito. Tuttavia, occorrerá prestare attenzione a non rendere il sistema troppo complicato.

I lavoratori altamente qualificati

In aggiunta alla categoria di visti recentemente aggiunta (Global Talent visa), il governo propone l’introduzione di un percorso di rilascio dei visti senza la necessitá di ottenere una sponsorizzazione e idoneo ad affiancarsi a quello gestito dai datori di lavoro. Ció permetterá ad un ristretto numero di lavoratori altamente qualificati di spostarsi nel Regno Unito senza aver ricevuto nessuna offerta lavorativa. Tale percorso sará limitato, soltanto un certo numero di persone potrá richiederlo e sará attentamente monitorato durante la fase applicativa, per evitare il ripetersi del fallimento dell’Highly Skilled Migrant Programme (conosciuto come TIER 1 general visa e, ironicamente, l’unico vero e proprio sistema a punti), per attirare “il giusto tipo di immigrati”.

Di seguito le caratteristiche principali dei Global Talent Visas.

Dal 20 febbraio 2020, il Global Talent Visa sostituisce il TIER 1 visa (per i talenti eccezionali). Questa categoria interessa soggetti talentuosi e “nuove promesse” nei campi della scienza, ingegneria, medicina, settori umanitari, tecnologie digitali, arte e cultura (compresi cinema e televisione, moda e architettura).

Per poter richiedere il visto sotto questa categoria, le persone interessate avranno bisogno di sponsorizzazione da parte di uno sponsor riconosciuto, tra cui:

  • Royal Society;
  • British Academy;
  • Royal Academy of Engineering;
  • Tech Nation;
  • Arts Council England; e
  • UK Research and Innovation (UKRI).

I soggetti impegnati nel campo scientifico, dell’ingegneria, delle scienze umanitarie e della medicina in base al nuovo schema di rilascio dei visti, potranno richiedere la residenza permanente dopo 3 anni, mentre coloro impegnati in altri campi potranno richiederla dopo 3 anni se il visto é rilasciato in quanto talento o dopo 5 anni se rilasciato in quanto soggetto promettente nel suo campo.

In particolare, i ricercatori in alcuni dei campi appena indicati ed i loro parenti o soggetti da loro dipendenti saranno esenti dal requisito della residenza di 180 giorni previsto per la richiesta della residenza permante, se l’assenza dal Regno Unito dipende da un lavoro svolto all’estero.

Altre possibilitá

Gli studenti rientrano nell’ambito applicativo del nuovo PBS.

In base all’attuale normativa in materia di immigrazione, sono previsti altri tipi di visti per specifiche categorie professionali, tra cui innovatori, ministri del culto, sportivi e a supporto dell’arte. L’approccio piú generale che il governo adotterá dal prossimo gennaio 2021 prevede l’estensione delle attuali previsioni per i cittadini non europei a quelli europei.

Sembra che il governo voglia mantenere il sistema normativo esistente che permette ad artisti e musicisti di esibirsi ad eventi e partecipare a competizioni e audizioni per un periodo massimo di sei mesi. In base a queste previsioni normative, queste persone potranno ricevere compensi per le loro esibizioni a certi eventi, senza il bisogno di ottenere una sponsorizzazione per un visto lavorativo.

Implicazioni di carattere pratico

Alcune considerazioni e precauzioni dovranno essere adottate sia da parte dei datori di lavoro interessati ad assumere cittadini europei a partire dal 1 gennaio 2021, sia dai cittadini europei che vorranno trasferirsi a lavorare nel Regno Unito:

  • É importante per i datori di lavoro rivedere i pacchetti di collocolamento per lo staff in possesso di un Tier 2, per il quale é previsto un trasferimento dopo il 1 gennaio 2021, per assicurare che il salario minimo soddisfi i nuovi requisiti.
  • Data la necessitá per i cittadini europei di dover richiedere un visto lavorativo, ci sará un aumento dei costi per il rilascio dei visti da parte dell’Home Office. La Immigration Skills Charge (fino a £1,000 per ogni anno di possesso del visto) e la Immigration Health Surcharge (attualmente £400 annuali per ogni candidato e per i suoi parenti) saranno applicabili sia ai cittadini europei che non. Infatti, la vera barriera per l’ingresso nel Regno Unito sará rappresentanta dai costi per l’ottenimento del visto. Con le fees dell’Home Office, la Immigration Skills Charge e la Immigration Health Surcharge, il costo che un datore di lavoro dovrá sostenere per un visto lavorativo di 5 anni per un suo dipendente é di circa £7600. Ció rappresenta un onere finanziario importante per i datori di lavoro.
  • I cittadini europei dovranno considerare i tempi per poter richiedere il visto prima di essere in grado di lavorare nel Regno Unito.
  • I cittadini europei potranno far visita nel Regno Unito per un periodo di tempo massimo di 6 mesi, cosí come attualmente previsto per i cittadini non europei. I visitatori non potranno lavorare nel Regno Unito.
  • Ai controlli circa il diritto di lavorare nel Regno Unito, é stata confermata la possibilitá di accettare i passaporti europei e carte d’identitá nazionali fino al 30 giugno 2021.
  • I cittadini non europei che richiedono il visto continueranno a fornire i propri dati biometrici (fotografia in formato digitale e impronte digitali) ai centri specializzati dove presentare la richiesta. I cittadini europei potranno caricare una fotografia del proprio volto (un “selfie”) utilizzando i propri smartphones e non dovranno presentarsi ad alcun tipo di appuntamento per la registrazione dei dati biometrici. Ció dovrebbe rendere piú semplice il procedimento di richiesta dei visti per i cittadini europei.
  • Vista la necessitá di sponsorizzare i cittadini europei tramite la licenza di sponsor giá ottenuta, sará importante controllare di aver rispettato tutti gli adempimenti necessari per evitare la revoca della licenza e la terminazione dei rapporti di lavoro. Per i datori di lavoro che non sono in possesso di una licenza di sponsor, questi dovranno farne richiesta il prima possibile, visto che l’Home Office riceverá probabilmente un elevato numero di richieste durante il corso dell’anno.
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