Regno Unito: impatto del Coronavirus sul sistema di immigrazione

A seguito della pandemia di coronavirus, sono state apportate delle modifiche al sistema di immigrazione del Regno Unito e sono state adottate delle misure d’emergenza per combattere la diffusione dei contagi.

  • Estensione dei visti

La situazione di emergenza generata dal coronavirus e le relative restrizioni sui viaggi e gli spostamenti che ne sono derivate, possono comportare notevoli disagi e problemi alle persone che si trovano attualmente nel Regno Unito e il cui visto e’ in scadenza, a seguito dell’impossibilita’ di lasciare il paese a causa delle restrizioni sui viaggi.

Il governo inglese, dopo aver inizialmente previsto delle deroghe per i cittadini cinesi bloccati nel Regno Unito, ha ora aggiornato le disposizioni con riferimento anche ai cittadini di altri paesi.

In particolare, in base a quanto previsto allo stato attuale, le persone che si trovano nel Regno Unito ed il cui visto scade in una data ricompresa tra il 24 gennaio 2020 ed il 31 maggio 2020 avranno diritto ad un’estensione del loro visto fino al 31 maggio 2020 se questi si trovano nell’impossibilita’ di uscire dal Regno Unito a causa di restrizioni sui viaggi o se in auto isolamento a causa del COVID-19.

­­Coloro che si trovano in questa situazione, dovranno contattare un ufficio dedicato, il Coronavirus Immigration Team, al fine di aggiornare i propri dati e richiedere l’estensione del visto.

Oltre ai propri dettagli personali, il l soggetto richiedente dovra’ anche indicare il motivo per cui non riesce a rientrare nel proprio paese d’origine (come, ad esempio, il caso in cui il paese abbia chiuso le proprie frontiere a causa del diffondersi del COVID-19).

Il governo ha, inoltre, precisato che le persone che si trovano in questa situazione non verranno considerate soggiornanti fuori termine (overstayers).

L’ufficio che ricevera’ la domanda si occupera’ di aggiornare la posizione del soggetto nel database dell’ufficio addetto ai visti e all’immigrazione del Regno Unito ed il periodo di estensione concesso non verra’ valutato in modo svantaggioso per le successive domande che il soggetto vorra’ presentare.

  • Possibilita’ di richiedere un visto a lungo termine

Date le circostanze eccezionali, i soggetti in possesso di visto in scadenza tra il 24 gennaio e il 31 maggio (compresi coloro il cui visto e’ stato automaticamente esteso al 31 maggio 2020) e che si trovano nel Regno Unito, potranno presentare domanda direttamente dal Regno Unito per convertire il proprio visto in un long-term visa entro il 31 maggio 2020.

Potranno richiedere l’estensione del visto anche coloro che, in condizioni normali, avrebbero dovuto presentare domanda dal proprio paese d’origine.

Il soggetto dovra’ comunque essere in possesso dei requisiti idonei e dovra’ pagare il costo della domanda.

Sara’ possibile presentare domanda in via telematica, visto che tutti gli uffici che si occupano dei visti ed i centri di supporto sono temporaneamente chiusi a causa del coronavirus.

Quando si parla di visti a lungo termine non significa che il soggetto otterra’ un permesso di soggiorno permanente ma potra’ richiedere il passaggio da un short term visa ad un long term visa.

Un classico esempio di passaggio da un visto di una categoria ad un’altra e’ il passaggio (lo switch) da un visto da studente (Tier 4) ad un visto per lavoratore (Tier 2 general worker).

  • Personale NHS (servizio sanitario)

Previsioni particolari sono state inserite per tutti i dipendenti NHS ed i loro familiari. Tali soggetti non dovranno richiedere l’estensione del proprio visto, ma questo sara’ esteso automaticamente per un anno.

L’Home Office ha preso questa decisione per garantire che il personale specializzato in ambito sanitario (come medici ed infermieri) possa rimanere nel Regno Unito durante questa emergenza sanitaria, garantendo a questi e alle rispettive famiglie l’estensione del visto gratuitamente.

  • Dipendenti e persone che attualmente si trovano fuori dal Regno Unito

Al contrario, il governo non ha ancora confermato l’estensione del visto d’ingresso per coloro che hanno ottenuto un visto per lavorare nel Regno Unito ma devono ancora fare ingresso nel paese.

Si tratta, ad esempio, di soggetti che hanno ottenuto un visto Tier 2 per venire a lavorare nel Regno Unito: a tali soggetti viene generalmente assegnato un visto di ingresso della validita’ di 30 giorni, necessario per entrare nel paese e ritirare il visto per lavorare nel Regno Unito.

Tali persone, tuttavia, probabilmente non saranno in grado di entrare nel Regno Unito entro i 30 giorni concessi dal visto temporaneo e, in assenza di nuove disposizioni del governo, dovranno estendere la validita’ del loro visto d’ingresso prima di poter entrare nel paese.

  • Presentazione domande di visto durante l’emergenza

Quanto alla presentazione delle nuove domande, va tenuto conto che molti uffici che si occupano di raccogliere le domande nei vari paesi ed i principali uffici del Regno Unito sono temporaneamente chiusi per l’emergenza. Pertanto, non e’ attualmente possibile prenotare un appuntamento per la raccolta dei dati biometrici e tutti gli appuntamenti gia’ prenotati verranno automaticamente posticipati di sei settimane, prorogabili ulteriormente in caso di necessita’.

  • Verifiche sul diritto a lavorare dei dipendenti

Nel Regno Unito tutti i datori di lavoro sono tenuti per legge a verificare che i propri dipendenti abbiano il diritto di lavorare nel Regno Unito.

Home Office ha previsto delle modifiche relative al procedimento di tali controlli, dovute alla situazione causata dal coronavirus.

A partire dal 30 marzo e fino a data da decidersi, i datori di lavoro non hanno piu’ l’obbligo di verificare la documentazione originale del dipendente per accertare l’esistenza del diritto a lavorare di quest’ultimo. Tale controllo potra’ quindi essere fatto tramite videochiamata.

Si tratta di una misura temporanea e le verifiche dei documenti originali dovranno comunque essere effettuate retroattivamente ad emergenza finita.

  • Doveri degli sponsor

L’Home Office ha, inoltre, pubblicato una breve guida per le organizzazioni e le imprese che sponsorizzano lavoratori o studenti di altre nazionalita’ per visti di categoria Tier 2,  Tier 4 e Tier 5.

Vista l’emergenza in corso, Home Office ha chiarito che gli sponsor non avranno l’obbligo di riportare le assenze dei propri studenti o lavoratori in possesso di tali visti, laddove dette assenze siano la conseguenza diretta della diffusione del coronavirus.

Tutte le altre modifiche devono essere invece comunicate come normalmente previsto.

In generale, i dipendenti sponsorizzati sono intitolati ad un massimo di 4 settimane di congedo non retribuito per anno calendaristico. Sul punto, Home Office ha confermato che gli sponsor non avranno l’obbligo di comunicare le assenze dei dipendenti che siano conseguenza del coronavirus e non saranno obbligati a ritirare la sponsorizzazione se i dipendenti sponsorizzati sono stati assenti dal posto di lavoro senza essere stipendiati per oltre 4 settimane.

Le stesse regole valgono per gli studenti in possesso di visto che sono stati colpiti da questa situazione e non hanno potuto frequentare le lezioni per piu’ di 60 giorni.

Agli studenti in possesso di visto di categoria Tier 4 e’ stata concessa la possibilita’ di seguire le lezioni a distanza. Lo sponsor rimane obbligato a comunicare se lo studente abbia abbandonato il corso.

  • Previsioni per i cittadini europei

Quanto ai cittadini europei che si trovano nel Regno Unito, non e’ ancora chiaro quali saranno le possibili conseguenze della situazione di emergenza causata dal coronavirus sul diritto di questi ultimi a rimanere nel Regno Unito.

In base alla normativa attuale, tutti i cittadini europei che si trovano nel Regno Unito, hanno tempo fino al 30 giugno 2021 per richiedere il settled status. Tuttavia, la preoccupazione principale e’ che il coronoavirus produca l’effetto di ridurre il supporto ai cittadini europei che sono in procinto di presentare domanda.

Il governo del Regno Unito ha gia’ annunciato che il processo di approvazione del settled status ha subito dei rallentamenti dovuti al coronavirus e, nonostante l’Home Office continui a processare le domande che vengono presentate, numerosi uffici sono attualmente chiusi e numerosi servizi, come l’invio dei documenti via posta, sono stati sospesi.

Il termine per presentare domanda di settled status rimane fissato al 30 giugno 2021, ma vista la situazione particolare e’ consigliabile muoversi per tempo per evitare problemi.

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