La Cassazione: “Iva intracomunitaria, I controlli sono di competenza dell’Agenzia delle Entrate”.

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Il caso

L’Agenzia delle Entrate ha notificato a C.P. due avvisi di accertamento per recuperare l’iva inerente agli anni 2005 e 2006, contestando l’indebito utilizzo del regime correlato al deposito fiscale iva, gesitito dalla s.r.l. Work System.

Il contribuente ha impugnato gli avvisi di fronte alla Commissione tributaria provinciale, eccependo il difetto di competenza funzionale dell’Agenzia delle Entrate. La Commissione tributaria provinciale ha accolto il ricorso. Anche  la Commissione regionale ha ritenuto di  respingere l’appello dell’ufficio, poiche’ secondo questa il deposito fiscale era stato legittimamente gestito e l’ufficio legittimato ad accertare infrazioni e ad applicare le relative sanzioni sulle importazioni era solo l’Agenzia delle Dogane.

Contro tale sentenza l’Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso per Cassazione.

La sentenza

La Cassazione ha chiarito il contenuto dell’obbligazione doganale all’importazione che: “consiste nell’obbligo di una persona di corrispondere l’importo dei dazi  e cioè dei dazi doganali e delle tasse con effetto equivalente dovuti all’importazione delle merci”.

Tuttavia l’obbligazione doganale non comprende l’Iva all’importazione, come confermato anche dalle pronunce del 2009 e del 2014 della Corte di Giustizia, secondo la quale: “i dazi all’importazione non includono l’iva da riscuotere per l’importazione di beni” e che definisce l’autorità doganale come: “l’autorità competente ad applicare la normativa doganale “. Di conseguenza tale autorità non sembrerebbe chiamata ad occuparsi dell’Iva all’importazione, essendo una materia estranea alla normativa doganale.

La Corte di giustizia, infatti, e’ giunta alla conclusione che l’Iva all’importazione, pur essendo collegata per genesi ed esigibilità ai dazi, ne rimane distinta per la sua funzione:  garantire la neutralità del sistema comune rispetto all’origine dei beni, ponendo i prodotti importati nella stessa situazione dei prodotti nazionali analoghi per gli oneri fiscali gravanti sulle due categorie di merci.

Proprio perché l’Iva all’importazione non colpisce esclusivamente il prodotto importato in quanto tale, ma s’inserisce nel sistema fiscale uniforme dell’Iva, che colpisce sia le operazioni degli Stati membri sia quelle all’importazione, la Cassazione ne ha evidenziato il “carattere interno” in relazione alle  specifiche caratteristiche procedimentali e sanzionatorie legate al meccanismo d’importazione.

La Cassazione ha ribadito che la normativa sulle Agenzie fiscali prevede una doppia competenza con rapporto di specialità reciproca:

  • l’Agenzia delle Entrate è competente per l’Iva;
  • l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli è competente per i diritti doganali e la fiscalità interna agli scambi internazionali.

 

La Cassazione, pertanto, ha chiarito che, qualora l’immissione in libera pratica e l’immissione in consumo coincidano, anche l’autorità doganale e quella che accerta l’Iva all’importazione possono coincidere per economia di procedimento.

Qualora, invece, l’immissione in libera pratica preceda con un certo intervallo temporale l’immissione in consumo, l’autorità che accerta l’Iva all’importazione/intracomunitaria non può identificarsi con l’autorità doganale, poiché la riscossione dell’Iva al di fuori degli spazi doganali non afferisce alla “fiscalità interna negli scambi internazionali” tra le competenze dell’Agenzia delle Dogane.

Il caso in specie aveva ad oggetto il recupero dell’Iva intracomunitaria da riscuotere fuori dagli spazi doganali e dopo l’immissione in libera pratica, nella misura delle detrazioni effettuate in virtù del meccanismo dell’inversione contabile.

Di conseguenza la Corte ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate ha legittimamente contestato le detrazioni Iva operate col meccanismo dell’inversione contabile poiche’ tale meccanismo, richiedendo l’estrazione della merce dal deposito fiscale Iva, implicava un intervallo temporale fra l’immissione dei beni in libera pratica nello spazio doganale e l’immissione in consumo della merce divenuta comunitaria (ma non ancora nazionalizzata) con la successiva estrazione dal deposito.

 

Federica d’Angerio

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