India: linee guida per iniziare un business

Quando si decide di avviare un’attività è importante stabilire la forma giuridica della società, in considerazione delle proprie necessità. La forma societaria prescelta è rilevante per quanto riguarda il suo profilo fiscale e per la normativa in materia di investimenti esteri diretti (FDI), alla luce della natura del business e delle attività che si intendono svolgere. Ad esempio, sono previste alcune agevolazioni per le limited liability partnerships (LLPs). Tali fattori dovranno essere considerati prima di iniziare il proprio business in India.

Vediamo quali sono le forme societarie più adatte per intraprendere un’attività in India.

Una società può essere a responsabilità limitata o una società per azioni. La forma societaria più diffusa è quella a responsabilità limitata, in qualità di società controllata o joint venture.

Non è esclusa la possibilità di costituire una LLP sia come persona giuridica che come persona fisica separata dai suoi partners. Alla LLP è riconosciuta la possibilità di effettuare degli investimenti esteri diretti (FDI).

È possibile per una società straniera aprire una filiale o uffici in India. Tale apertura è però limitata ad un numero ridotto di attività e funzioni. E’, infatti, consentita l’apertura di uffici che:

  • Svolgono una funzione rappresentativa;
  • Forniscono assistenza tecnica o svolgono attività di marketing;
  • Si occupano di importazione o esportazione;
  • Hanno come obiettivo la realizzazione di un progetto specifico.

L’apertura di una filiale o di uffici è subordinata all’approvazione della Reserve Bank of India e alla registrazione presso il Registro delle imprese.

L’approvazione da parte della Reserve Bank of India non è richiesta quando la società straniera ha stipulato un contratto per la realizzazione di un progetto in India.

Frequente è anche il ricorso ad accordi di distribuzione, attraverso i quali la società straniera nomina un agente e conserva il controllo sul prezzo e la vendita del prodotto. Compito dell’agente è quello di rappresentare la società straniera in India.

Agli accordi di distribuzione si affiancano quelli di franchising, diventati una realtà molto diffusa nella vendita dei prodotti in India. Questi accordi sono generalmente adottati da quelle società che svolgono attività per le quali è richiesta la condivisione del know-how tecnico.

La costituzione della società, a prescindere dalla forma prescelta, deve rispettare i requisiti previsti dal Companies Act 2013. In particolare:

  • Per le società pubbliche è richiesta la presenza di almeno 3 amministratori (persone fisiche) e 7 azionisti;
  • Per le società private, invece, un minimo di 2 amministratori (persone fisiche) e 2 azionisti.

Vanno necessariamente indicati:

  • La denominazione, la sede principale e la sede legale della società in India; e
  • Gli amministratori e gli azionisti.

La società deve, inoltre, presentare il memorandum e lo statuto societario. Il memorandum deve indicare la denominazione della società, la sua sede legale, lo scopo, la responsabilità dei membri ed il capitale sociale. Il Companies Act permette alle società indiane di modificare il memorandum e lo statuto secondo i requisiti richiesti dalle sue previsioni.

Il processo di incorporazione della società prevede che la domanda, assieme ai documenti richiesti, sia presentata al Ministero degli Affari Societari. Quando la domanda sarà completa, alla società sarà assegnato un numero identificativo che sarà pubblicato, insieme ai dettagli della società, sul sito ministeriale.

Le società controllate e le joint venture possono essere costituite sottoforma di società a responsabilità limitata pubblica o privata. Le private limited companies hanno un numero di obblighi ridotto rispetto a quelli previsti nel Companies Act in relazione alle società pubbliche.

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