Furlough: ultimi aggiornamenti

Nelle scorse settimane il cancelliere Rishi Sunak ha annunciato importanti novità riguardanti il Coronavirus Job Retention Scheme. A partire dal 1° luglio, i lavoratori dipendenti potranno tornare a lavorare part-time e, a partire dal 1° agosto, i datori di lavoro dovranno contribuire al pagamento del sussidio salariale dei propri dipendenti.

Ad oggi il sistema prevede, per i lavoratori in furlough, il pagamento dell’80% del loro salario da parte del governo (fino ad un massimo di £2,500 mensili per ogni lavoratore dipendente) e la possibilità per il datore di lavoro di integrare il restante 20% del salario. Requisito necessario per i dipendenti in furlough è che essi non svolgano alcuna attività lavorativa per il proprio datore di lavoro.

Secondo le nuove disposizioni:

  • A partire dal 1° luglio, i datori di lavoro potranno richiedere ai propri dipendenti di tornare a lavorare part-time. In questo caso il datore di lavoro dovrà pagare al dipendente le ore di lavoro svolte, mentre la restante parte di stipendio sarà corrisposta dal governo;
  • Per i mesi di giugno e di luglio 2020, il governo continuerà a pagare l’80% dello stipendio dei lavoratori in furlough fino ad un limite di £2,500 mensili, nonché i contributi a carico del datore di lavoro ed i contributi pensionistici minimi.
  • Per il mese di agosto, il governo pagherà l’80% dello stipendio nei limiti mensili sopra menzionati, ma il datore di lavoro dovrà pagare al dipendente i contributi di National Insurance ed i contributi pensionistici;
  • A settembre, invece, il governo pagherà il 70% dello stipendio fino ad un limite di £2,190 mensili ed i datori di lavoro dovranno coprire il restante 10% per raggiungere il tetto dell’80% dello stipendio nei limiti di £2,500 mensili (oltre ai contributi di National Insurance e ai contributi pensionistici);
  • Per ottobre, previsto come mese di scadenza per l’applicazione dello Schema, il governo pagherà il 60% dello stipendio per un limite mensile di £1,875 ed il restante 20% sarà pagato dal datore di lavoro (oltre ai contributi di National Insurance e ai contributi pensionistici).

Secondo le nuove disposizioni, i lavoratori dovranno comunque ricevere almeno l’80% del loro salario, fino ad un massimo di £2,500 mensili durante il periodo di furlough. Il datore di lavoro sarà responsabile del pagamento dello stipendio del lavoratore relativamente alle ore di lavoro prestate. Non è tuttavia chiaro se i sussidi del governo, i quali possono essere richiesti attraverso l’adesione allo Schema, saranno contestualmente ridotti. Si attendono, infatti, maggiori informazioni nelle prossime settimane.

Benché lo Schema in esame sarà attivo fino al 31 ottobre 2020, i datori di lavoro non potranno più richiedere il furlough per nuovi dipendenti. Era infatti, possibile, presentare la domanda fino al 10 giugno 2020.

Al momento della presentazione della domanda di accesso allo Schema, i datori di lavoro dovranno fornire informazioni riguardanti le ore di lavoro che il lavoratore dovrebbe svolgere nel periodo di riferimento, insieme alle ore in cui ha attualmente lavorato. Nonostante tali novità saranno accolte con favore dai datori di lavoro, richiederanno sicuramente un maggiore impegno da parte degli stessi.

I lavoratori dipendenti sono incoraggiati a segnalare eventuali abusi dello Schema a HMRC.

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