Brexit: fine della libera circolazione?

La confusione innescata dalla stampa che ha annunciato un arresto improvviso della libera circolazione per i cittadini dell’UE/EFTA in caso di no deal entro il 31 Ottobre 2019,  ha indotto il Ministero degli Interni a pubblicare una scheda informativa che tenta di chiarire la situazione in merito.

La libera circolazione dei cittadini dell’UE/EFTA, così come la conosciamo in senso giuridico, doveva concludersi alla data in cui il Regno Unito lascia l’Unione Europea senza un accordo. Pertanto, i recenti commenti del nuovo Primo Ministro, Boris Johnson, e del segretario interno, Priti Patel, secondo cui un nuovo sistema dovrebbe essere messo in atto ponendo fine alla libera circolazione “immediatamente”, data l’assenza di un possibile accordo con l’Unione Europea, hanno alimentato paure e confusione.

Ad oggi, non sembrano esserci modifiche al piano posto in essere da Theresa May secondo cui i cittadini europei ed i loro familiari che desiderano rimanere nel Regno Unito, a seguito della Brexit, sono tenuti a richiedere il settled o pre-settled status secondo l’EU Settlement Scheme. Questo schema è pienamente operativo da marzo 2019.

La scheda informativa conferma inoltre che:

  • i soggetti idonei a presentare la domanda che non ne abbiano ancora fatto richiesta, potranno rientrare nel Regno Unito anche a seguito di un’uscita senza accordo, anche se in quella data si trovano all’estero.
  • i cittadini dell’UE/EFTA potranno comunque entrare liberamente nel Regno Unito per vacanze e brevi visite dal 1° novembre 2019, a seguito di un’uscita senza accordo.

Diversamente da quanto stabilito dal Governo precedente, in caso di No deal, non vi sarà alcun periodo di transizione che estendeva la libera circolazione fino al 31 dicembre 2020. Secondo l’attuale politica pubblicata dal governo di Theresa May, qualsiasi cittadino UE/EFTA che arriva per più di tre mesi nel periodo post Brexit e prima del 1° gennaio 2021 (quando è previsto il nuovo sistema di immigrazione per entrare in vigore) dovrà presentare domanda per “Congedo temporaneo europeo/ETLR”. Questo sarà valido per tre anni; non può essere esteso; e non è valido ai fini della residenza permanente nel Regno Unito. Una volta che il nuovo sistema di immigrazione sarà finalmente in atto, dovranno quindi presentare domanda in base al nuovo sistema (soggetto al rispetto dei requisiti di ammissibilità pertinenti). Alcuni hanno indicato il sistema ETLR essenzialmente come una “estensione della libera circolazione” fino a quando il governo non sarà in grado di attuare un nuovo sistema di immigrazione.

Sebbene quanto sopra sia stato tutto parte delle linee guida dell’Home Office pubblicate, pare che gli accordi ETLR sono ora oggetto di revisione da parte del nuovo Governo.

Sembrerebbe che ci sia poco tempo prezioso per il governo per introdurre qualsiasi nuovo sistema entro il 31 ottobre 2019. Tuttavia, dovremo attendere che il Governo rilasci ulteriori informazioni. Fino ad allora consigliamo, a titolo precauzionale, che tutti i cittadini idonei e i loro familiari presentino le domande per ottenere il settled e pre-settled status prima del 31 ottobre 2019, anche se la scheda indica che il termine per le domande rimarrà al 31 dicembre 2020, come concordato sotto il governo di Theresa May.

Inoltre, se i cittadini dell’UE/EFTA ed i loro familiari devono viaggiare al di fuori del Regno Unito dopo il 31 ottobre 2019, consigliamo vivamente di portare con sé documenti in grado di provare i propri diritti, quali un contratto di lavoro (che mostra chiaramente una data di inizio del lavoro nel Regno Unito prima del 31 ottobre 2019) o qualsiasi documentazione di residenza come un contratto di locazione, bollette, estratti conto bancari nel Regno Unito.

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